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Cos’è Urban Budo?

UN METODO DI DIFESA PERSONALE SPERIMENTALE E ONESTO

Urban Budo è un metodo di difesa personale nato nel 2012 e riconosciuto dal CONI e dal Centro Sportivo Educativo Nazionale (CSEN) nel 2019.

La domanda che probabilmente ti farai è: ma era necessario un nuovo metodo di difesa personale?

Sì.

Era necessario un nuovo metodo di difesa personale perché quelli che esistono oggi lasciano un vuoto: non rispondono ai bisogno e alle domande reali di chi vuole imparare a difendersi.

Chi vuole imparare a difendersi ha tre scelte a disposizione: seguire dei corsi di metodologie militari, seguire dei corsi di difesa personale da “intrattenimento” o seguire dei corsi di arti marziali o sport da combattimento.

E nessuna di queste 3 possibilità dà una persona onesta e completa alle persone normali che desiderano imparare a cavarsela se si trovassero in una brutta situazione.

I corsi di metodologie militari accolgono per lo più persone esaltate che si allenano più per la necessità di alimentare il proprio ego e il proprio machismo che per imparare a difendersi.

I corsi di difesa personale da”intrattenimento” si basano su tecniche non applicabili in situazioni reali e si limitano a far passare ai corsisti del tempo piacevole assieme dando loro l’illusione di essere in grado di reagire qualora venissero aggrediti.

Arti marziali e sport da combattimento non considerano le dinamiche di un’aggressione in strada e, per quanto efficaci a livello tecnico, danno un’insegnamento zoppo.

Nessuna di queste opzioni considera gli aspetti di prevenzione dell’aggressione, le dinamiche antecedenti alle aggressioni e la gestione del dialogo, che sono gli strumenti più potenti che una persona possa avere nel suo arsenale.

E inoltre nessuno adopera realmente le metodologie sotto stress indotto e di simulazione in contesto urbano, che sono l’unico vero strumento utile per imparare a gestire lo stress che si crea durante un’aggressione.

Ci voleva qualcosa di diverso. Ci voleva qualcosa che:

– Considerasse che le persone vogliono imparare a difendersi sono persone normali e non soldati di élite,

– Non insegnasse solo a reagire fisicamente in modo efficace, ma anche a prevenire le aggressioni,

– Insegnasse alle persone a gestire la paura e l’adrenalina durante uno scontro,

Insomma ci voleva qualcosa di onesto.

I 7 pilastri per fare la differenza

La differenza rispetto a quello che esiste già e che si è praticato fino ad oggi sta nei suoi 7 pilastri.

1. La prevenzione

La maggior parte delle aggressioni si possono prevenire. Ma bisogna insegnare alle persone le strategie di prevenzione.

Quali sono i segnali, i campanelli d’allarme che precedono il pericolo?

Quali sono le strategie che vengono messe in atto per sorprendere la vittima o per tenderle una trappola?

Quali sono i comportamenti migliori da tenere per ridurre al minimo i rischi di aggressione in strada?

E quali sono le dinamiche di e le motivazioni che stanno dietro ad un’aggressione?

Senza l’insegnamento di questi argomenti qualsiasi metodologia di autodifesa risulta inefficace.

2. Una preparazione fisica specifica per la difesa personale

Qual è la miglior tecnica di autodifesa? La fuga.

Ma se non sei in grado di correre per 200 metri hai un problema.

Per questo uno dei pilastri di Urban Budo è una preparazione fisica specifica per la difesa personale.

Cosa intendo? Intendo una preparazione fisica che:

  • Abbia solide basi scientifiche,
  • Consideri quello che può accadere durante un’aggressione (modello prestativo)
  • Si costruita attorno alle caratteristiche delle persone che frequentano il corso.

 

3. Nella semplicità risiede l’efficacia

Io alleno il padre di famiglia, la studentessa, il magazziniere o l’impiegata.

Alleno persone normali, vere, che non passano tutta la loro giornata ad addestrarsi e che se si trovassero in pericolo avrebbero paura e ansia.

Quindi ho ridotto il programma tecnico all’osso e ho tenuto solo quelle soluzioni tecniche che, negli anni di sperimentazione che mi hanno portato a ideare Urban Budo, hanno funzionato nelle simulazioni di aggressione o nella vita reale.

Insegnare difesa personale

4. Capacità di adattamento

Difendersi in strada è come giocare una partita a Monopoli dove, a ogni tiro di dadi, devi pescare una carta Imprevisti.

Magari ti fanno cadere, magari ti aggrediscono mentre sei in un ascensore, magari ti trovi schiena al muro.

Per potersela cavare bisogna essere in grado di adattarsi ad ogni situazione e per farlo bisogna allenarsi con metodologie specifiche come gli allenamenti in scenario e le metodologie di allenamento situazionale.

5. Gestione del dialogo

In strada chi ha il controllo del dialogo ha il controllo della situazione.

Con il dialogo l’aggressore può terrorizzare, creare trappole o distrarre.

Per questo è importante saper gestire il dialogo e studiare le strategie per sfruttarlo a proprio vantaggio.

6. Controllo della paura e dell’adrenalina

La paura è un’alleata potente del tuo aggressore e se non la saprai gestire, per quanto tu sia abile in palestra, fuori sarai una preda facile.

Ma la paura, assieme all’adrenalina, si possono imparare a controllare.

A questo servono gli esercizi sotto stress indotto: esercizi a difficoltà crescente che insegnano al praticante a gestire la paura e l’adrenalina.

7. Fury Sunday

Una volta ogni 2 mesi organizzo coi ragazzi degli allenamenti speciali in ambiente urbano dedicati esclusivamente a esercizi di scenario e simulazioni.

Difesa contro 2 avversari: come allenare le basi in 3 semplici passi

Ogni simulazione viene strutturata in base all’esperienza e alle conoscenze dell’allievo che vi prende parte.