Tutti parlano di reazione. Ma pochi parlano del momento giusto per reagire.
Quando insegno difesa personale, una delle cose su cui insisto sempre è la distanza di sicurezza. Ne ho parlato in diversi video (e se me ne segui qualcuno probabilmente sai già di cosa sto parlando), ma ogni volta che ne discutiamo sul tatami o nei corsi, mi accorgo che c’è ancora parecchia confusione su cosa sia davvero e, soprattutto, su come usarla.
Per questo oggi voglio raccontarti un esercizio semplice, ma estremamente utile, che può fare davvero la differenza tra una reazione efficace e il ritrovarsi in svantaggio.
L’ho chiamato “Cecchino”. Ora ti spiego perché.
La distanza di sicurezza non è un dettaglio
La distanza di sicurezza non è solo “stare lontano” dall’altra persona. È il tuo primo livello di difesa.
È quella zona neutra che, se mantenuta, rende difficile per l’altro interagire fisicamente con te – che sia per colpirti, afferrarti o minacciarti con un’arma.
In termini pratici, la distanza di sicurezza è circa due volte la lunghezza del tuo braccio.
Semplice, no?
Sì… finché sei fermo.
Quando però le persone iniziano a muoversi, quando il contesto è dinamico, questa percezione si complica.
Molti allievi (magari anche tu) faticano a riconoscere, a occhio, il momento esatto in cui quella distanza viene “rotta”.
E, ancora più spesso, non sanno cosa fare quando succede.
Il vero problema: il tempismo
Imparare a colpire è importante.
Imparare quando colpire, lo è ancora di più.
In una situazione reale, l’aggressione non arriva annunciata.
Non c’è un arbitro che dà il via. Non c’è tempo per pensare.
E se aspetti troppo, se resti fermo nella speranza che l’altro cambi idea, rischi di non avere più margine per reagire.
Per questo serve un allenamento che ti insegni non solo a riconoscere la distanza, ma anche a decidere di partire nel momento giusto.
Il tempismo si allena. E si può allenare in modo semplice, concreto, efficace.
L’esercizio del “Cecchino”
Il nome è volutamente provocatorio.
Non perché tu debba “sparare” su qualcuno, ma perché il cecchino è attento, osserva, aspetta… e poi colpisce con precisione.
E questo è esattamente ciò che voglio insegnarti con questo esercizio.
Come funziona:
- Il tuo compagno parte da lontano, idealmente con uno scudo o dei focus mitts.
- Tu sei in posizione neutra, rilassato, non in guardia.
- Quando inizia ad avvicinarsi, passi in posizione di sicurezza.
- Il compagno continua ad avanzare.
- Nel momento in cui percepisci che ha rotto la distanza di sicurezza… PARTI.
Se non parti, lui non si ferma. Ti viene addosso, ti spinge, ti fa capire che hai perso il momento giusto.
L’obiettivo non è colpire forte, non è fare una combinazione spettacolare.
L’obiettivo è educare l’occhio e il corpo a riconoscere quando è il momento di agire.
È un lavoro sottile, ma fondamentale.
Perché è così importante?
Perché nella stragrande maggioranza dei casi che ho osservato (e parliamo di oltre 12 anni di insegnamento), le persone non partono quando dovrebbero.
Restano immobili.
Aspettano.
A volte per educazione, a volte per confusione, a volte per paura.
E spesso è l’aggressore a partire per primo.
E chi parte per primo, in strada, ha un vantaggio enorme.
Lo so, ora potresti chiederti: “Ma è giusto partire per primi?”.
E la risposta, come sempre, è: dipende.
Sì, c’è una questione etica, legale, contestuale.
Ne parleremo in un altro articolo.
Ma se sei in una situazione in cui la distanza viene rotta nonostante tu stia chiedendo verbalmente di restare lontano, sappi che quello è un segnale molto forte.
E se non reagisci subito, potresti non avere una seconda possibilità.
Provalo (e sbaglia)
L’esercizio del Cecchino è semplice, ma ti metterà in difficoltà.
Lo so, perché lo vedo ogni settimana nel mio dojo: le persone aspettano troppo, partono tardi, si fanno prendere dal dubbio.
Ed è proprio lì che succede la magia.
Sbagliando, impari a sentire il momento.
Ed è quella sensibilità che, nella vita reale, può davvero fare la differenza.
Non serve colpire forte.
Non serve essere veloci.
Serve decidere, e farlo al momento giusto.
Conclusione
La distanza di sicurezza è il tuo primo strumento.
Ma solo se sai quando è stata violata.
E solo se sai cosa fare a quel punto.
L’esercizio del Cecchino serve a questo: ad allenarti a osservare, a decidere e ad agire con lucidità.
Ti allena alla prontezza, non alla reattività.
E come ogni esercizio davvero utile… sembra facile, ma ti metterà alla prova.
Provalo, adattalo, falliscilo.
E poi fammi sapere com’è andata.
A presto e buona pratica,
Eugenio