Urban Budo è un metodo di jujitsu moderno ideato nel duemila dodici e riconosciuto dal CONI nel duemila diciannove che insegna alle persone normali impiegati manager, parrucchieri, ragazzi o ragazze che vanno al liceo, ragazze che vanno in discoteca, giardinieri, segretari, liberi professionisti muratori a riconoscere, prevenire e reagire in modo efficace alla violenza in caso di necessità.
Urban Budo è un metodo di jujitsu moderno che ho ideato nel 2012 e che ha ottenuto il riconoscimento ufficiale dal CONI nel 2019. Non si tratta dell’ennesima arte marziale o disciplina di combattimento, ma di un sistema pensato specificamente per le persone comuni.
Il mio obiettivo è sempre stato chiaro: insegnare a persone normali – impiegati, manager, parrucchieri, studenti liceali, ragazze che frequentano discoteche, giardinieri, segretari, liberi professionisti, muratori – come riconoscere potenziali situazioni di pericolo, prevenirle quando possibile e, in caso di necessità, reagire in modo efficace alla violenza.
E adesso tu mi dirai: “Eugenio, ma con tutte le cose utili che potevi fare, non so, potevi aiutare una vecchietta ad attraversare la strada, potevi piantare degli alberi, potevi pulire casa tua… Era proprio necessario andare a ideare un nuovo metodo di jujitsu?”
La risposta è sì, assolutamente sì. E ci sono due motivazioni fondamentali che mi hanno spinto a creare Urban Budo: una personale e una oggettiva.
Nelle prossime sezioni ti spiegherò nel dettaglio queste motivazioni, partendo da quella oggettiva: i limiti che ho riscontrato nelle arti marziali tradizionali e nei moderni sistemi di difesa personale quando si tratta di preparare persone comuni ad affrontare situazioni di violenza reale.
I limiti delle arti marziali tradizionali per la difesa personale

Il mondo della difesa personale in Italia quantomeno è veramente un gran casino.
Per quanto sia utile sotto il punto di vista tecnico perché le arti marziali hanno un bagaglio tecnico inestimabile è un problema se vuoi imparare a difenderti in strada.
Nessun insegnante o quasi nessun insegnante ti insegna ad adattare le cose che impari in un dojo, in una palestra, in un contesto di un’arte marziale tradizionale con I suoi riti, I suoi tempi, tra l’altro spesso molto lunghi, le sue regole, in un contesto in strada che è molto diverso da quello che si può vedere in palestra.
La motivazione oggettiva che mi ha spinto a creare Urban Budo è che il mondo della difesa personale in Italia è veramente un gran casino. Dal 1994, quando ho iniziato a vivere nel mondo delle arti marziali, ne ho viste davvero tante, e posso dirti che la situazione è piuttosto confusa.
Oggi, se una persona vuole imparare a difendersi, ha sostanzialmente tre strade possibili. La prima è quella di seguire un corso di arti marziali tradizionali o moderne.
Questa opzione, e lo dico da insegnante di karate, ha certamente i suoi vantaggi dal punto di vista tecnico. Le arti marziali possiedono un bagaglio di tecniche davvero inestimabile che si è affinato nel corso dei secoli. Tuttavia, questo approccio presenta un problema fondamentale se il tuo obiettivo è imparare a difenderti in strada.
Il problema è che quasi nessun insegnante ti insegna ad adattare ciò che impari nel dojo o in palestra a un contesto reale. L’ambiente dell’arte marziale tradizionale è caratterizzato da riti specifici, tempi spesso molto lunghi e regole precise. Tutto questo è molto diverso da ciò che potresti trovarti ad affrontare in una situazione di pericolo reale per strada.
La pratica in un contesto controllato come quello del dojo, con partner consenzienti e in un ambiente sicuro, è radicalmente diversa dall’imprevedibilità e dal caos di un’aggressione reale. Le tecniche che funzionano perfettamente in palestra potrebbero rivelarsi inefficaci o inapplicabili in una situazione di stress elevato e pericolo immediato.
Questo divario tra l’allenamento tradizionale e l’applicazione pratica nella vita reale rappresenta uno dei limiti più significativi delle arti marziali tradizionali quando si tratta di vera difesa personale. È proprio questa lacuna che ho cercato di colmare con Urban Budo, creando un sistema che, pur basandosi su solide fondamenta tecniche, si concentra specificamente sull’adattamento di queste tecniche alle situazioni reali che potresti dover affrontare.
Sport da combattimento e Krav Maga: vantaggi e svantaggi

La seconda opzione per chi vuole imparare a difendersi è quella di iscriversi a uno sport da combattimento. Questa scelta offre certamente dei vantaggi: una metodologia più dinamica e più rapida da apprendere, che spesso regala anche maggiori soddisfazioni, soprattutto se sei una persona già un po’ più matura negli anni.
Tuttavia, anche in questo caso emergono delle problematiche. Per quanto uno sport da combattimento possa sembrare vicino a una situazione limite come quella della strada, non ti insegna a ragionare in ottica di aggressione urbana reale.
Uno spardo a combattimento per quanto violento possa essere sempre fortunatamente delle regole, c’è sempre un arbitro che può intervenire e sospendere il combattimento, hai la possibilità di studiare il tuo avversario e ci sono ovviamente e anche giustamente le protezioni ok?
Questa è una differenza fondamentale: in uno sport da combattimento, per quanto intenso e violento possa essere, esistono sempre regole ben definite. C’è un arbitro che può intervenire in qualsiasi momento per sospendere il combattimento, hai la possibilità di studiare il tuo avversario prima di affrontarlo e, cosa non trascurabile, indossi protezioni adeguate.
Tutto questo è molto distante da quello che purtroppo può accadere in una situazione di pericolo reale per strada, dove non esistono regole, non c’è un arbitro a proteggere la tua incolumità, non conosci il tuo aggressore e certamente non indossi protezioni.
La terza opzione è rappresentata dal Krav Maga, un sistema di difesa personale che negli ultimi anni ha guadagnato molta popolarità. In questo ambito, puoi trovare istruttori estremamente competenti se sei fortunato, ma al tempo stesso ci sono insegnanti che di competenze ne hanno davvero poche.
Vuoi davvero dare la tua sicurezza in mano a una persona che si è formata in un weekend?
Ti chiedo: vuoi davvero affidare la tua sicurezza a qualcuno che ha ottenuto una certificazione partecipando a un corso di un weekend? A una persona che magari non ha mai fatto nulla di simile prima? Questo è un problema reale nel mondo del Krav Maga, dove spesso la preparazione degli istruttori può essere superficiale.
Ma a parte questo aspetto, c’è anche, a mio parere, un’incongruenza di fondo tra il Krav Maga e le esigenze di una persona normale:
È una metodologia di origine militare ideata per un contesto di campo di battaglia con determinate regole di ingaggio ideata per dei militari che hanno una certa forma mentis su una certa preparazione fisica e hanno determinati obiettivi che è stata adattata a persone normali cavalcando poi spesso il mito del superuomo, del rambo e via dicendo.
Il Krav Maga è stato originariamente sviluppato come sistema di combattimento militare, pensato per un contesto di campo di battaglia, con specifiche regole d’ingaggio. È stato creato per dei militari che hanno una particolare forma mentis, una preparazione fisica adeguata e obiettivi ben definiti. Questo sistema è stato poi adattato per l’uso civile, spesso sfruttando il fascino del “mito del superuomo” e dell’immaginario alla Rambo.
Questo approccio ha avuto due conseguenze principali: da un lato ha riempito le palestre di persone un po’ esaltate, attratte più dall’idea di diventare “invincibili” che dalla reale comprensione della difesa personale; dall’altro, propone tecniche e situazioni che difficilmente una persona comune riuscirebbe a mettere in pratica in una situazione reale. Non per incapacità, ma perché una persona normale non ha quel particolare taglio mentale e quell’approccio a una situazione di aggressione che caratterizza un addestramento militare.
In sostanza, ciò che manca in queste tre opzioni è un sistema pensato specificamente per le esigenze delle persone comuni, che tenga conto delle loro capacità fisiche e mentali, e che sia realmente applicabile nelle situazioni di pericolo che potrebbero trovarsi ad affrontare nella vita quotidiana. È proprio questa lacuna che mi ha spinto a sviluppare Urban Budo.
I corsi di difesa personale e la necessità di un approccio completo

Un’altra opzione disponibile per chi vuole imparare a difendersi sono i corsi di difesa personale. E qui, mi dispiace, ma sarò molto critico: stendiamo un velo pietoso sulla maggior parte di questi corsi.
Spesso sono corsi che non hanno un reale interesse nella sicurezza della persona ma tendono sostanzialmente a fare cassa e quindi corsi che durano pochissimo senza né capo né coda dove c’è un insegnante con trecento allievi dove le persone lavorano sempre fra di loro senza essere seguite nella maniera adatta.
La realtà è che molti di questi corsi non hanno un reale interesse nella sicurezza delle persone, ma sono orientati principalmente a “fare cassa”. Si tratta spesso di corsi dalla durata estremamente breve, privi di una struttura coerente, dove un singolo insegnante si trova a gestire centinaia di partecipanti contemporaneamente. In queste condizioni, gli allievi finiscono per esercitarsi sempre tra loro, senza ricevere l’attenzione e la supervisione necessarie per un apprendimento efficace.
Il problema di fondo è che, in base alla mia esperienza, ad oggi non esiste una disciplina che offra un approccio veramente completo alla difesa personale per una persona normale.
Non solo ti insegni la parte tecnica che è fondamentale ma intanto ti insegni tutta la parte di prevenzione, quindi imparare a riconoscere I campanelli di allarme, imparare a comportarti in determinate situazioni, la parte di gestione del pre-aggressione perché esiste sempre un pre-aggressione.
Cosa intendo per “approccio completo”? Un sistema efficace dovrebbe insegnarti non solo la parte tecnica, che è certamente fondamentale, ma anche tutta la parte di prevenzione. Questo significa imparare a riconoscere i campanelli d’allarme e a comportarti in modo appropriato in situazioni potenzialmente pericolose. Include anche la gestione della fase di pre-aggressione, perché c’è sempre un momento che precede l’aggressione vera e propria, un momento in cui si possono cogliere segnali e potenzialmente evitare lo scontro fisico.
Solo dopo aver coperto questi aspetti fondamentali si dovrebbe passare alla parte di difesa fisica, che deve essere specificamente adattata a un contesto urbano reale. Questo significa che l’allenamento non può limitarsi alla palestra, ma deve estendersi anche all’ambiente esterno, nelle strade, nei luoghi dove potrebbe realmente verificarsi un’aggressione.
Un altro elemento cruciale che manca in molti approcci è la preparazione a gestire lo stress e l’adrenalina in una situazione di pericolo reale. E qui potresti obiettare: “Ma ci sono molte metodologie che includono lavori sotto stress indotto, no?”
Sono quasi sempre lavori sotto stress indotto fisico che è diverso dallo stress psicologico ed emotivo che provi durante un’aggressione.
Sì, è vero, esistono approcci che includono questo tipo di allenamento, ma con una differenza fondamentale: nella maggior parte dei casi (con rare eccezioni) si tratta di lavori sotto stress indotto fisico, che è profondamente diverso dallo stress psicologico ed emotivo che si prova durante un’aggressione reale. Lo stress fisico, per quanto intenso, non riproduce l’impatto emotivo e cognitivo di una situazione in cui ti senti veramente minacciato.
È proprio sulla base di queste considerazioni e di queste lacune nell’offerta esistente che ho iniziato a sviluppare un approccio diverso, che potesse realmente preparare le persone comuni ad affrontare situazioni di pericolo nel mondo reale, tenendo conto di tutti gli aspetti coinvolti: dalla prevenzione alla tecnica, dall’adattabilità al contesto urbano alla gestione dello stress emotivo.
La nascita di Urban Budo: un percorso di nove anni

Ad un certo punto, dopo aver analizzato tutti i limiti dei sistemi esistenti, mi sono fermato e ho riflettuto profondamente. Mi sono detto: “Eugenio, ma perché non fai una bella cosa?”
Prendi la tua esperienza e prova a unirla in una metodologia che prenda in considerazione tutti questi aspetti e ti la possibilità a persone comuni di imparare a difendersi migliorando magari anche il proprio aspetto fisico e perché no anche con qualche attimo di scarico e di divertimento.
È da questa riflessione che è nata l’idea di Urban Budo. Ma trasformare quest’idea in realtà non è stato affatto semplice o immediato. Si è trattato di un percorso lungo e impegnativo da mettere in atto.
Ci sono voluti nove anni di lavoro e sperimentazione.
Nove anni di ricerca, prove, errori, aggiustamenti e continui miglioramenti. Non volevo creare l’ennesimo sistema improvvisato o basato solo sulla teoria. Volevo qualcosa di veramente efficace, testato in ogni suo aspetto.
Tutto quello che è nel programma, che fa parte del programma di Urban Budo è stato sperimentato sul tatami, sperimentato in allenamento urbano e, sfortunatamente, è stato anche sperimentato da alcuni dei miei allievi in strada.
Questa è una caratteristica fondamentale di Urban Budo: ogni tecnica, ogni strategia, ogni elemento del sistema è stato rigorosamente testato in diversi contesti. Prima di tutto in ambiente controllato, sul tatami della palestra. Poi in contesti urbani realistici, attraverso simulazioni in ambienti esterni. E infine, purtroppo, alcuni dei miei allievi hanno avuto modo di verificare l’efficacia di queste tecniche in situazioni reali di pericolo.
Ed è proprio grazie a questi test sul campo che posso dire con certezza che le tecniche di Urban Budo funzionano davvero. Non si tratta di movimenti complessi o spettacolari, ma di soluzioni pratiche e accessibili:
- Tecniche piuttosto semplici, soprattutto all’inizio, adatte a chiunque
- Movimenti che possono essere messi in pratica in varie situazioni: dal campo aperto come un parcheggio a spazi ristretti come un bagno pubblico
- Strategie efficaci sia in piedi che in ginocchio, da seduti o in altre posizioni scomode, perché non puoi mai prevedere in quale situazione ti troverai a doverti difendere
Ma Urban Budo non si limita alla sola parte fisica del confronto. Una componente essenziale del sistema è la gestione di tutto ciò che viene prima dell’aggressione fisica:
- Prevenzione: come riconoscere e evitare situazioni potenzialmente pericolose
- Gestione del dialogo: come comunicare in modo efficace in situazioni di tensione
- Gestione della distanza di sicurezza: come mantenere uno spazio adeguato tra te e un potenziale aggressore
- Gestione dello stress e dell’adrenalina: come controllare le tue reazioni fisiche ed emotive in situazioni di pericolo
Questo approccio completo è ciò che distingue Urban Budo da altri sistemi di difesa personale. Non si tratta solo di insegnare a reagire a un’aggressione, ma di fornire tutti gli strumenti necessari per gestire l’intera situazione, dalla prevenzione alla risoluzione, tenendo sempre conto delle capacità e delle esigenze di persone comuni.
La mia motivazione personale: superare la paura della violenza

Io avevo e ho tuttora una paura folle di finire dentro un’aggressione in strada.
E adesso calo le braghe, in senso figurato. C’è un’altra motivazione, più personale, che mi ha spinto a intraprendere questo lavoro di ricerca e sviluppo.
Probabilmente perché da ragazzino, da bambino, ho vissuto sulla mia pelle la violenza essendo stato vittima di bullismo in varie forme, non solo fisica.
La verità è che ho sempre avuto, e ho tuttora, una paura folle di finire coinvolto in un’aggressione per strada. Questa paura ha radici profonde nella mia infanzia e adolescenza, quando sono stato vittima di bullismo in varie forme, non solo fisica. Quell’esperienza mi ha segnato profondamente.
So bene quanto la violenza sia difficile da gestire e lasci uno strascico nelle persone. Uno strascico che non ti togli più di dosso e che ti influenzerà in tutto l’arco della tua vita.
So bene quanto la violenza sia difficile da gestire e quanto lasci uno strascico nelle persone. Uno strascico che non ti togli più di dosso e che ti influenzerà per tutto l’arco della tua vita. È una cicatrice invisibile che rimane con te, influenzando il modo in cui vedi il mondo e ti relazioni con gli altri.
Lavorando in determinate situazioni e realtà, mi sono reso conto che la mia preparazione era carente sotto alcuni punti di vista. Mi sentivo responsabile dei miei allievi e questo senso di responsabilità mi ha spinto a dire: “Sai che c’è? Facciamo una bella cosa, facciamo un passo indietro e studiamo, proviamo, approcciaoci anche ad altre discipline e vediamo di fare qualcosa che possa rispondere in maniera concreta, quantomeno per quello che è il mio approccio alla difesa personale, a queste esigenze.”
È da qui, mischiando tutte le mie esperienze personali e professionali, che è nato Urban Budo. Un sistema che nasce non solo da considerazioni tecniche e metodologiche, ma anche da una motivazione profondamente personale: la volontà di superare la mia stessa paura e di aiutare altri a fare lo stesso.
Se vuoi sapere di più su questa metodologia e di più sulla mia storia non è che andare sul sito urbanbuto punto it e potrai trovare molto materiale da scaricare e guardare.
Se vuoi sapere di più su questa metodologia e sulla mia storia personale, ti invito a visitare il sito urbanbudo.it, dove potrai trovare molto materiale da scaricare e guardare, sia che tu sia un insegnante sia che tu sia una persona che vuole approcciarsi alla difesa personale.
Per qualunque domanda, non esitare a lasciarmi un commento, scrivermi sui social o inviarmi un’email a eugenio@dojoshensui.com, che è la mia email personale. Il Dojo Shensui è la palestra che gestisco e dove insegno ad Alessandria, e sarò più che felice di risponderti e di vedere se posso esserti utile in qualche modo.
Aspetto i tuoi commenti e le tue domande, e spero che questo articolo ti abbia dato una visione più chiara di cosa sia Urban Budo e del perché l’ho creato. La difesa personale non è solo una questione di tecniche e strategie, ma anche di superamento delle proprie paure e di crescita personale. Ed è proprio questo il valore più profondo che cerco di trasmettere attraverso il mio lavoro.